“Nuove” revisioni 2019, le caratteristiche del nuovo Certificato Unico dell’Unione Europea

Alfano1

Sicuramente, avrai sentito parlare del nuovo Certificato Unico dell’Unione Europea per le revisioni auto. Infatti, già dallo scorso 20 maggio 2018, sarebbe dovuto entrare in vigore, accompagnato da controlli più accurati, sia da un punto di vista dei veicoli che per quanto riguarda la regolarità di automobilisti e officine autorizzate. Tuttavia, le cose sono andate diversamente e l’arrivo di questa certificazione è slittato al 31 marzo 2019. Con questa premessa, andiamo a scoprire cos’è esattamente questo Certificato Unico, come influirà sulle revisioni del 2019 e i motivi del rinvio della sua ufficiale entrata in vigore.

Certificato Unico dell’UE: di cosa si tratta e da quali novità è accompagnato

Il Certificato Unico dell’UE non è altro che un documento dettagliato, che dovrebbe aiutare a rendere la circolazione sulle nostre strade molto più sicura. Non a caso, prevede controlli più accurati e consiste in una sorta di valutazione dell’efficienza di ogni veicolo nella sua interezza. La sua entrata in vigore sarà accompagnata inoltre da verifiche più accurate anche nei confronti delle officine autorizzate, relative sia al personale che alle attrezzature a disposizione della struttura.

In pratica, le auto verranno controllate meglio e, conseguentemente, i mezzi che non dovrebbero essere in strada (perché non rispettano gli standard previsti dalla legge) potranno non avere più modo di circolare liberamente. Questo dovrebbe permettere di eliminare una buona fetta di difficoltà e pericoli per tutti. Tra l’altro, è utile considerare che il Certificato Unico per le revisioni auto dovrà contenere persino un report dettagliato del chilometraggio, un fattore che potrà aiutare pian piano a contrastare la sempre più frequente (e illegale) manomissione del contachilometri.

Cosa non cambia con il nuovo certificato?

Le revisioni auto 2019 saranno sempre accompagnate dalle stesse tempistiche: la prima revisione andrà eseguita dopo quattro anni dalla prima immatricolazione e le successive dovranno essere effettuate ogni due anni. Ogni automobilista può già controllare autonomamente le proprie scadenze, visitando il Portale dell’Automobilista del Ministero dei Trasporti: basterà inserire il proprio numero di targa per ottenere tutti i dati necessari.

Anche il costo delle revisioni non cambierà: toccherà i 66,88 euro per i controlli eseguiti nelle officine e nei centri autorizzati, e i 45 euro se per chi deciderà di effettuare la revisione presso gli uffici provinciali della Motorizzazione. Lo stesso vale per le sanzioni che, ovviamente, ci saranno sempre e potranno partire da 169 euro e arrivare a 680 euro. Chiaramente, proprio come per le assicurazioni RCA ci affidiamo alle migliori strutture, anche per quanto riguarda le revisioni dovremo fare la scelta più giusta.

Se non desideri avvalerti del supporto della Motorizzazione, che costa meno ma che risulta una procedura molto più complicata (alle pratiche deve pensarci l’automobilista), dovrai affidarti solo ed esclusivamente a un’officina autorizzata, prediligendo magari le strutture che offrono anche validi servizi di riparazione auto e cambio gomme, come potrai ad esempio notare sul sito Millcar.it, nella sezione dedicata proprio alle revisioni e ad altre risorse importanti per ogni consumatore in possesso di un veicolo.

Perché l’entrata in vigore del Certificato Unico dell’UE per le revisioni è slittata al 31 marzo 2019?

Il rinvio dell’ufficiale entrata in vigore della nuova certificazione è slittato al 31 marzo 2019, semplicemente perché il Ministero dei Trasporti non è riuscito ad adeguarsi in tempo al nuovo protocollo, in particolare da un punto di vista tecnico e per quanto riguarda i sistemi informatici. Questo ha costretto il Ministero stesso a rimandare l’introduzione del certificato. Ad ogni modo, alcuni progressi sono già stati fatti: dallo scorso 21 maggio 2018, le officine e i centri autorizzati devono rispettare norme più rigorose, nonché soddisfare specifici requisiti, o altrimenti rischiano di perdere la loro licenza. Pertanto, restiamo in attesa del nuovo certificato per le revisioni 2019 ma, nel frattempo, possiamo dirci soddisfatti dei primi progressi fatti dal Ministero dei Trasporti.