Tra cancellazioni e dita incrociate: il presepe vivente al tempo del Covid

Qualcuno resiste eroicamente, o almeno ci prova, mentre la maggior parte getta la spugna e dà appuntamento all’anno prossimo. Basta scorrere le ultime notizie sui presepi viventi per rendersi conto di come le numerose associazioni che lungo tutto lo stivale organizzano ogni anno le tradizionali rievocazioni storiche della nascita di Gesù a Betlemme hanno mille difficoltà ad affrontare le edizioni 2020 del presepe vivente.

Persino sul sito ufficiale del presepe vivente di Matera, la più famosa rappresentazione d’Italia e tra le più famose al mondo, tutto tace, mentre a novembre degli anni passati le notizie sull’organizzazione si susseguivano incessanti e stavano per essere ufficializzate le date della manifestazione.

E invece il presepe vivente al tempo del Covid è tutta un’altra cosa, forse è più un presepe “morente”, perché, anche nelle regioni dove le conseguenze delle statistiche di contagio non hanno (ancora?) imposto un lockdown più stretto, e nei comuni che non hanno deciso autonomamente di seguire questa strada, resta difficile immaginare un evento pubblico che vada in scena per le strade e per le piazze di una città o di un piccolo paesino, per diversi motivi che vanno dalla probabile scarsa partecipazione alle difficoltà organizzative richieste dai protocolli anti-covid, senza dimenticare l’oggettivo rischio di contagio che inevitabilmente è più alto in queste potenziali occasioni di raduno e assembramento di pubblico (sebbene si tratti di eventi quasi sempre all’aperto).

E allora probabilmente, salvo qualche rara eccezione dovuta al tentativo eroico di alcune organizzazioni locali alle quali è doveroso inviare il nostro in bocca al lupo, la maggior parte di noi dovrà rassegnarsi a vivere questo 2020 senza presepi viventi, che seguiranno lo stesso destino di altre importanti manifestazioni pubbliche più o meno rilevanti (dalle sagre estive locali al palio di Siena, passando per le Olimpiadi), venendo rimandati all’anno prossimo, quando forti di un vaccino che speriamo sarà efficace e distribuito a tutti potremo tornare a goderci la vita fuori dalle nostre case come abbiamo fatto fino al 2019.

Nel frattempo, il lockdown e la condotta più attenta, tra distanziamento sociale e limiti agli spostamenti, potrebbe non essere solo una condanna, ma – sforzandoci di trovare del buono anche tra le rinunce obbligate – potremmo scoprire nuove opportunità, come ad esempio l’occasione per goderci di più il presepe vero e proprio, quello fatto di statuine e casette.

Già, perché non tutti quelli che sono costretti a passare le feste chiusi in casa hanno la possibilità economica e lo spazio per trasformarla in una palestra, mentre ricavare un angolo per il presepe, in una stanza o anche solo su un mobile è molto più facile. Riscoprire una volta di più questa tradizione antichissima ci aiuterebbe senz’altro a trascorrere il periodo festivo con un pelo di tristezza e sofferenza in meno, e ci offrirebbe anche l’occasione di distrarci, di impegnare il tempo, visto che in Rete (ad esempio su Youtube) si trovano tantissime guide e tutorial per fare il presepe da sé, usando quello che troviamo in casa (scatole di cartone, tappi di sughero, forbici e un po’ di colla) per creare casette e personaggi.

Se poi il fai da te non è il vostro forte, per mancanza di abilità manuale o più semplicemente di pazienza, potete sempre acquistare su internet le singole statuine dei personaggi o i presepi completi che più vi piacciono. Visto che in prospettiva Covid anche i mercatini di Natale saranno difficili da organizzare e frequentare, infatti, probabilmente l’unica alternativa è fare acquisti sui tanti siti che vendono presepi e accessori online. Tra questi vale la pena menzionare il sito della Thun, azienda famosa per la sua caratteristica di statuine e casette di legno di alta qualità, il sito di Artepresepe, dove c’è un’ampia scelta di presepi e accessori realizzati in diversi materiali, e in generale i singoli siti web delle botteghe artigiane, tra cui quelle famose di via di San Gregorio Armeno a Napoli, che anche loro hanno dovuto specializzarsi nelle vendite online per adattarsi alla nuova e difficile situazione in tempo di Covid.