Capelli in caduta: come intervenire?

La perdita di capelli è una condizione abbastanza comune fra gli uomini, in alcuni casi anche in giovane età, vale a dire sui trent’anni. Questo problema interessa migliaia di italiani, uomini e donne, anche se è una problematica tipica e sesso maschile. Si stima che circa il 25% della popolazione maschile già prima dei trent’anni va incontro a un diradamento dei capelli, mentre 50% della popolazione maschile tende a subire un diradamento entro i cinquant’anni.

La perdita di capelli è una condizione normale, vale a dire che normalmente la maggior parte delle persone adulte perde circa 100 capelli al giorno (specialmente in autunno, ai cambi di stagione e durante periodi di forte stress o di malattia). I capelli cadono, ne ricrescono di nuovi, e finché rispetto ai capelli caduti ve ne sono di nuovi non si manifesta nessun tipo di problema. Tuttavia quando si cominciano a notare dei diradamenti, vale a dire quando i capelli cominciano a cadere ma non ne spuntano di nuovi, potrebbe essere l’inizio dell’alopecia androgena o di un processo di calvizie.

Ma che cosa fare in caso di perdita di capelli? Esiste veramente una soluzione, un modo di prevenire, o l’unica alternativa è quella di sottoporsi al costoso e spesso doloroso e impegnativo trapianto di capelli? Cerchiamo di capire se esistono delle cause, e delle soluzioni, rispetto al problema della perdita di capelli maschile.

Cause della perdita di capelli: quali sono?

La propensione alla perdita di capelli è spesso ereditata, quindi genetica, e in molti maschi comincia a manifestarsi dopo la pubertà. Al termine dello sviluppo sessuale, spesso nella zona superiore del capo cominciano a ridursi i capelli, che tendono a non ricrescere una volta caduti, formando la caratteristica stempiatura.

Spesso non c’è solamente una causa che determina la perdita di capelli o comunque il diradamento dei capelli dell’uomo, ma più cause, fra cui stress, abuso di farmaci, cattiva alimentazione e anche una predisposizione biologica. Fra le motivazioni che causano l’alopecia nell’uomo possiamo quindi ricomprendere fattori genetici, ma anche utilizzo di farmaci, periodi di stress e di malattia, scarsa alimentazione, cambio di stagione e uso di medicinali.

La tricopigmentazione: una buona alternativa al trapianto

In caso di perdita di capelli massiccia, è bene cercare di parlare con un medico specialista per identificare le cause e quindi le soluzioni.

Non bisogna credere necessariamente agli shampoo, alle fiale miracolose e alle lozioni che permetterebbero di bloccare magicamente la caduta di capelli, una volta cominciata. In particolare non esistono prodotti che possono far ricrescere i capelli. Innanzitutto lo specialista deve comprendere quali sono le cause della perdita di capelli, se farmacologica oppure genetica o di altro tipo. A questo punto la soluzione potrebbe essere utilizzare integratori specifici, lozioni per rinforzare i capelli, cambi di alimentazione e diete particolari. In caso di perdita massiccia di capelli, non è possibile stimolare la ricrescita: una soluzione poco dolorosa, poco costosa e di grandissimo impatto estetico può essere quello della Tricopigmentazione.  Essa consiste in uno speciale tatuaggio che viene effettuato sul cuoio cappelluto da operatori specializzati e con inchiostri bio-compatibili, che imita in maniera assolutamente realistica e naturale la presenza dei follicoli nelle zone di diradamento del capello (che sia chierica o stempiatura, ma è perfetta anche per coprire eventuali cicatrici sul cuoio cappelluto e zone dove non crescono più i capelli). Se sei curioso di scoprire di più su questa alternativa al trapianto di capelli, clicca qui per scoprire tutto quello che conta su questa pratica e come può aiutare a superare in maniera completamente naturale il disagio che deriva dalla perdita di capelli, specialmente in giovane età.